Ceramica, resina o pietra? Meglio a filo pavimento? Per quali misure optare? La scelta del piatto doccia non è per nulla semplice. Scopriamo pregi e difetti dei materiali a disposizione per una scelta più serena.
Fino a qualche anno fa era la ceramica a fare da padrone. Oggi, però, i materiali innovativi tra i quali poter optare sono diversi, ognuno con le proprie caratteristiche.
Inutile domandarsi quale sia il materiale migliore per il piatto doccia: questo va scelto, infatti, sulla base di una attenta analisi che comprende funzionalità, design, preferenze personali e, ovviamente, il rapporto qualità/prezzo.
I piatti doccia in resina sono i più richiesti del momento: dalla finitura effetto pietra, sono adatti nel caso in cui si voglia montare un piatto doccia a filo pavimento e risultano eleganti ma, allo stesso tempo, anche pratici. Sono disponibili in diversi formati prestabiliti (le misure 80x80 e 80x120 le più gettonate) ma è possibile richiedere un piatto doccia in resina anche su misura. La resina è molto resistente e la pulizia si effettua facilmente. Tra i “contro”, la possibile sbiaditura del colore nel tempo e la sensibilità agli shock termici. Urti e scheggiature, tuttavia, sono facilmente ripristinabili.
Dagli esterni agli interni il passo è breve, tant’è che l’ardesia è annoverabile, ad oggi, tra i materiali più in voga per i piatti doccia. Un piatto doccia in ardesia va a incastonarsi in maniera ideale all’interno del bagno, regalandogli un’estetica moderna e raffinata.
L’ardesia è impermeabile, resiste alle alte temperature ed è sicura in quanto antiscivolo. Uno dei pregi della pietra di Lavagna riguarda la pulizia: i piatti doccia in ardesia si lavano facilmente e non si macchiano. Richiedono, di contro, una più attenta manutenzione ed i prezzi sono elevati.
Il piatto doccia in pietra rappresenta uno degli ultimi ritrovati in tema di arredo bagno. Nell’epoca della riscoperta dei materiali poveri, la pietra torna a circondarci anche in casa. Un piatto doccia in pietra rende il bagno un ambiente più intimo, caldo ed accogliente.
La pietra è resistente nel tempo, sopporta gli sbalzi di temperatura ed è disponibile in vari colori. Richiede, però, una adeguata pulizia in quanto materiale poroso.
Altro prodotto che sta prendendo piede nel settore dell’arredo bagno è il mineralmarmo (o mineralmarble). Lucido o opaco, un piatto doccia in mineralmarmo assicura una resistenza duratura nel tempo.
L’aspetto alla vista non risulta affatto artificiale: è un materiale piuttosto raffinato. Tra i vantaggi, le diverse finiture e dimensioni, anche su misura.
Perché scegliere un piatto doccia in mineralmarmo? Per la resistenza al calore e per la pulizia che permette di rimuovere il calcare anche solamente ricorrendo all’aceto.
Un piatto doccia in marmoresina permette di fare una scelta sicura. Si caratterizza in genere per la finitura lucida ed una grande resistenza agli urti ed ai graffi, nonché alle sostanze più aggressive. Praticamente antimacchia, viene da sé che la pulizia di un piatto doccia in marmoresina sia piuttosto semplice anche da parte dei più svogliati.
Del marmoresina è disponibile anche una versione effetto legno, perfettamente compatibile con le ultime tendenze in fatto di interior design. Caratterizzato dalla medesime qualità del precedente, un piatto doccia in marmoresina effetto legno – a filo pavimento o meno - si colloca benissimo all’interno di un bagno all’ultima moda.
Un cenno meritano, infine, alcune resine pronte a soppiantare la ceramica. La prima è il Corian, usato sia in bagno che per i top cucina. Tra le sue caratteristiche la resistenza ai comuni incidenti domestici e al calore; tra gli svantaggi il prezzo elevato.
Un altro è il Fenix Ntm. Le recensioni in merito sono favorevoli: resistenza e opacità sono tra i suoi vantaggi.
A concludere c’è Pietrablu. Composto da minerali e resine, è adatto a rendere il piatto doccia un complemento d’arredo particolarmente ricercato per il proprio bagno.
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