L' evoluzione del bagno: dalle pratiche igieniche a rituali di benessere

 

Il termine “bagno” deriva dal latino “balneum”, indica l'immersione in un liquido e, in particolare, l'immersione del corpo in acqua a scopo igienico, terapeutico o rituale.

Nel corso della storia, il bagno ha subito costanti evoluzioni, passando dal mero concetto di rituale a stanza dell’igiene e cura della persona come lo intendiamo oggi: un lungo percorso che porta dai bagni pubblici e termali fino all’introduzione del bagno privato in ambito domestico.

I bagni dell’antichità

I precursori di quello che definiamo bagno, possiamo attribuirlo agli antichi Egizi. Il concetto di bagno di questo popolo si avvicinava molto all’utilizzo che ne facciamo oggi, infatti, gli egizi, specialmente i più ricchi, si lavavano almeno una volta al giorno – probabilmente necessario a causa delle calde condizioni climatiche. Inoltre, grazie ai geroglifici, sappiamo che i faraoni possedevano di stanze adibite a gabinetto.

Ma è nel 1700 a.C. che venne ritrovato il primo esemplare di bagno, precisamente a Creta: un’architettura all’avanguardia per l’epoca, dotata di uno straordinario impianto idrico.

In Grecia, così come nell’antica Roma, il bagno era connesso al senso di ospitalità e convivialità: quando arrivava un’ospite, era solito offrirgli un bagno caldo unitamente a massaggi terapeutici. Ecco che entrano in gioco i bagni termali che, all’epoca, erano luoghi di vita sociale e spesso anche zone di scambi commerciali. L’immagine del bagno era associata a una filosofia che prevedeva il benessere globale dell’uomo, del corpo e della mente, un luogo elitario dove condividere momenti di relax.

I servizi igienici, invece, inizialmente consistevano in latrine pubbliche collegate agli acquedotti che permettevano all’acqua di affluire in cisterne.

Fun Fact: durante il regno dell’imperatore Vespasiano, l’urina era molto ricercata per l’alto contenuto di ammoniaca che veniva usata per sbiancare e pulire tessuti e tutte le lavanderie mandavano un incaricato nei bagni pubblici a raccoglierla, tanto che l’imperatore decise di tassarla. Da qui nacque il termine, ancora usato oggi, di “vespasiano”.

La storia dei bagni dal Medioevo al Rinascimento

In questo periodo storico vennero a mancare la conoscenza di nuove tecnologie per i sistemi di fognatura, tant’è che l’igiene divenne carente, favorendo così la diffusione di malattie e epidemie. Solo i ricchi potevano permettersi il lusso di avere una vasca da bagno, anche se utilizzata di rado.

In età Rinascimentale ci fu un importante innovazione: un sedile provvisto di contenitore asportabile, in sostituzione alle comuni latrine, collocate fuori dalla casa.
Dal Settecento si estese questa tipologia di gabinetto in tutta Europa, tanto da poter trovare ambienti dotati di catini elaborati, bidet in porcellana e particolari mobili che facevano da contenitore.

È solo nel XIX secolo che l’acqua tornò al centro dell’attenzione, l’igiene e pulizia ripresero spazio negli usi e costumi, anche se solo dei nobili, che via via iniziarono a concepire il bagno e l’igiene come aspetto non più sociale, ma un momento dedicato alla propria privacy.

I bagni dall’ Ottocento all’età moderna

Le condizioni igieniche, finalmente, migliorarono, grazie anche alla disponibilità di acqua corrente nelle case e la diffusione di sistemi di fognatura. L’ambiente bagno iniziò a trovare una propria collocazione più autonoma, all’interno delle abitazioni, spesso nelle vicinanze della camera da letto, diffondendosi anche tra i ceti sociali più bassi.

Nel XVII secolo, il bagno subì una rivoluzione anche per quanto riguarda i rivestimenti e pavimenti: non più ambiente spoglio, ma impreziosito nei dettagli e materiali ricercati.
Venne, inoltre, introdotto il riscaldamento per l’acqua, attraverso dei contenitori che scaldavano l’acqua tramite il gas della città.

Il vero cambiamento fu l’introduzione di un sistema idrico per tutta la città: se prima l’approvvigionamento avveniva tramite i pozzi, l’acqua corrente divenne una risorsa disponibile anche ai ceti inferiori.

Agli inizi del Novecento l’ambiente bagno entra a far parte delle unità abitative di chiunque, anche in abitazioni piccole e modeste, grazie all’arrivo dei sistemi di ventilazione, che permettevano di adibire uno spazio senza finestre alla stanza.

A partire dal secondo dopoguerra il bagno diventa un elemento sempre più importante, non più luogo dove svolgere macchinose azioni di igiene, ma un luogo rivolto alla cura personale e al relax.

Il bagno viene abbellito e impreziosito da dettagli sempre più ricercati: grandi lampadari, specchi, materiali e colori, insomma, architetti e designer sposteranno la loro attenzione anche a questo ambiente.

Il bagno oggi

La globalizzazione e le rivoluzioni in ambito tecnologico, hanno trasformato il bagno in una stanza sempre più importante, caratterizzato da soluzioni originali.
Funzionalità, comfort e stile, sono queste le tre caratteristiche che contraddistinguono l’evoluzione del bagno.

Sanitari sempre più moderni ed eleganti, l’introduzione della vasca idromassaggio, dei box doccia fino alle rubinetterie di nicchia. La tendenza è quella di realizzare una “sala da bagno” come spazio indispensabile, dove vivere il benessere personale curando ogni dettaglio e con un’attenzione a 360° del relax.

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