Nell'immaginario collettivo, l'assemblea di condominio è considerata alla stregua di un'epidemia di peste nel Medioevo. Della serie si salvi chi può. Liti per il cane, per le piante, per il parcheggio, per i rumori. E quando c'è da mettere mano al portafoglio per il bene comune, la tensione raggiunge il suo climax. All'ordine del giorno, tra gli argomenti più spinosi, vi sarà capitato o vi capiterà la proposta di intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico del condominio. Non vi spaventate, potrebbero essere i soldi meglio spesi per la vostra abitazione. L'obiettivo è nobile e conveniente: il risparmio energetico.
La grande maggioranza dei condomini italiani è stata edificata in un periodo storico in cui parlare di risparmio energetico sembrava un’idea da estremista. Oggi, però, ci accorgiamo di quanto sia vetusto e inefficiente il nostro tessuto abitativo. E spesso non in linea con le attuali normative. Per questo, fin dalla Legge di Stabilità del 2017, sono state introdotte in Italia le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali. Un ecobonus, finalizzato ad incentivare gli interventi di riqualificazione e ristrutturazione, confermato con alcune modifiche anche nella Legge di Bilancio 2018.
La bibbia in materia è senz'altro www.enea.it, ovvero il sito istituzionale dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile. In quella sede è possibile consultare nel dettaglio la guida all'ecobonus per le ristrutturazioni condominiali.
In generale, possono accedere alle agevolazioni fiscali i contribuenti che posseggono un diritto reale sull'edificio o che sostengono le spese di riqualificazione.
Le detrazioni fiscali possono essere richieste solo per edifici già esistenti (accatastati) e in regola con il pagamento dei tributi. La riqualificazione deve configurarsi come sostituzione o modifica di elementi già esistenti nelle parti comuni di edifici condominiali. Le migliorie devono ovviamente essere conformi alle normative locali e nazionali in tema di efficienza energetica.
Le detrazioni fiscali ammontano ad una percentuale variabile (sulla base del tipo di intervento e del numero di edifici coinvolti) dal 70% all'85% delle spese sostenute nel periodo gennaio 2017 – dicembre 2021. Particolari agevolazioni sono previste in caso di interventi antisismici.
Gli interventi costano, non c'è dubbio. Ma ad un'analisi meno superficiale ci si accorge di come il gioco valga la candela. Non è solo una questione di adeguamento normativo, comunque doveroso. Il risparmio energetico si traduce anche in un risparmio nelle vostre tasche. A medio termine la spesa sostenuta sarà ampiamente ripagata. Come? Bollette più leggere e immobile rivalutato in caso di vendita successiva, solo per riferirci al vantaggio economico. Anche perché le imprese che si occupano di efficientamento energetico propongono ai condomini un pagamento rateizzato: di fatto, le spese per il finanziamento sono ripagate grazie al risparmio sui consumi e alle detrazioni fiscali.
E i vantaggi non sono solo meramente economici: con il riscaldamento autonomo, ad esempio, pagherete in funzione di quanto effettivamente consumato. Il miglioramento sarà netto e visibile!